La nostra sopravvivenza dipende dalla capacità di costruire relazioni reciprocamente vantaggiose con gli altri gli esseri umani e per questo ognuno di noi sente l’esigenza di essere amato e rispettato. In questo, la gentilezza, ha un ruolo straordinario ed è bene alimentarla nelle nostre relazioni.
Sentirsi in contatto con gli altri aumenta il benessere psicologico e fisico e riduce il rischio di depressione e disturbi fisici. Il sentirsi “connessi” aumenta la risposta empatica, la fiducia e la cooperazione che tendono ad avere effetti che si rafforzano a vicenda: generano in cambio fiducia e cooperazione.
Inoltre, la gentilezza ha un correlato neurofisiologico. A livello biochimico, praticare gentilezza, porta ad un aumento dei livelli di dopamina nel cervello e si ottiene un naturale effetto chiamato Helper’s High, definibile come una sensazione di profonda euforia seguita da piacevole calma.
Cinque buoni motivi per cui vale la pena essere gentili
Nel corso degli anni sempre più studiosi hanno approfondito gli effetti benefici di un comportamento gentile e sono stati individuate cinque aeree principali:
1. Migliora la salute: uno studio condotto su 5.614 persone di età compresa fra i 14 e i 94 anni ha evidenziato che i soggetti dotati di un temperamento aggressivo e competitivo tendono a sviluppare più facilmente il rischio di arresto cardiaco anche del 40%. Essere cortesi e ben disposti verso il prossimo, quindi, fa bene al cuore.
2. È un’ottima strategia per gestire i conflitti: la gentilezza ha un effetto spiazzante. Di fronte ad una lite solitamente si mette in atto quella che è definita “l’escalation dei conflitti” cioè l’aumento dell’intensità del conflitto, dei temi sui quali verte, delle risorse impiegate, e delle persone coinvolte. Un approccio gentile, in cui magari si chiede scusa e non ci si arrocca sulle proprie posizioni, porta il nostro interlocutore ad essere spiazzato in quanto il suo cervello sarà costretto a elaborare uno stimolo completamente diverso. Funziona? Provare per credere. Anche se davanti alle ingiustizie è faticoso.
3. E’ una strategia vincente anche sul lavoro: la gentilezza è una caratteristica che i selezionatori preferiscono, anche a scapito dell’inserimento di persone più intelligenti. Inoltre, la gentilezza dà ottimi risultati nel lavoro di gruppo: un leader gentile, che tratta i collaboratori con equità, gentilezza, e considerazione, ottiene risultati migliori. Questo perché la percezione di essere trattati bene aumenta il coinvolgimento e porta a un impegno continuo: in questo modo imembri del gruppo eseguono meglio i loro compiti, e la performance del team migliora.
4. Previene il bullismo a scuola: insegnare ai bambini la gentilezza fa bene a loro stessi e anche alla comunità scolastica. In uno studio condotto su 400 bambini tra i 9 e gli 11 anni di una scuola elementare di Vancouver, in Canada, i bambini dovevano compiere tre piccoli atti di gentilezza a scelta in un giorno, come condividere la merenda con i compagni o aiutare la mamma a cucinare hanno mostrato maggiori livelli di felicità e soddisfazione e avevano guadagnato in media 1,5 amici.
5. Rallenta l’invecchiamento: fra i principali artefici dell’invecchiamento cerebrale e del corpo troviamo i radicali liberi e l’infiammazione. Le evidenze scientifiche mostrano come l’ossitocina (che produciamo anche attraverso il calore emotivo) riduce i livelli di radicali liberi e l’infiammazione del sistema cardiovascolare rallentando l’invecchiamento.
Come allenarsi alla gentilezza?
Mettere in atto comportamenti gentili è più semplice di quello che si pensi. Qui di seguito ti propongo cinque semplici attività che si possono fare ogni giorno, più volte al giorno. Nel giro di breve ti sentirai subito meglio e più felice!
1. Salutare: può sembrare scontato, ma salutare quando s’incontra qualcuno che si conosce oppure appena si entra in un locale o in un negozio, è uno dei gesti gentili più importanti.
2. Ascoltare gli altri: rimanere in ascolto di ciò che l’altro ci sta raccontando, senza interrompere o fare altro, è una grande forma di gentilezza e interesse. Avere qualcuno con cui parlare è un prezioso aiuto per qualsiasi essere umano.
3. Ringraziare: Ringraziare è una delle forme cortesia più apprezzate. Non solo fa parte della buona educazione, ma fa sentire la persona con la quale si interagisce gratificata per quello che ha fatto.
4. Non giudicare: quello del giudizio è uno dei peggiori tranelli in cui continuamente cadiamo e che spesso è basato solo su una conoscenza sommaria dei fatti. Avere un’opinione di qualcuno richiede tempo e vari incontri per poter conoscere chi abbiamo davanti sotto prospettive differenti e anche in ambienti diversi.
5. Esaudire i desideri
delle persone più care: esaudire i desideri, anche quelli più piccoli,
delle persone a cui teniamo davvero, ci rende più felici. Esaudire il desiderio
di qualcuno significa averlo ascoltato mentre diceva che avrebbe voluto fare o
gli sarebbe piaciuto avere una certa cosa. Ovviamente deve essere un piacere
anche per noi, e non un obbligo.