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Le ferie sono finite e ricominciare a lavorare è un dramma. La mente è ancora altrove e sembra di non avere mai staccato. Riuscire a gestire lo stress da rientro al lavoro è possibile, attraverso semplici strategie.

Fino a ieri eri i ritmi erano lenti, la colazione fatta con calma, godevi dei panorami ed il tempo dilatato delle giornate di vacanza. Da oggi la sveglia è tornata suonare prestissimo, la routine lavorativa è ripresa e come prospettiva ci sono i lunghi mesi invernali. Ciò può portare le persone a sviluppare lo stress da rientro post vacanze.

Quante volte abbiamo detto, prima delle vacanze, “ne riparliamo dopo le ferie?”. Ecco, il problema è che quel giorno è arrivato e bisogna riprendere in mano ciò che avevamo procrastinato. Lo shock del ritorno non riguarda tutti: alcune persone tornano alla vita di sempre senza problemi. Altre, invece, si ritrovano a soffrire di piccoli disturbi. Se anche tu sei fra coloro che soffrono di disturbi e fastidi alla fine delle vacanze e alla ripresa delle normali attività lavorative, non preoccuparti: sei in buona compagnia. Si stima, infatti, che siano circa 6 milioni gli italiani che al rientro dalle vacanze manifestino questo disagio. Non una vera e propria malattia, ma una condizione, spossatezza e tristezza che si manifesta con sintomi quali ansia, insonnia e generale nervosismo.

Lo stress da rientro colpisce trasversalmente: anche se stai svolgendo il lavoro dei tuoi sogni, ricominciare a lavorare dopo le ferie è dura. Anche l’impiego più bello del mondo ha i suoi lati negativi, fatto di impegni da seguire controvoglia. Tuttavia esistono una serie di consigli utili per migliorare il rientro. Ecco alcune semplici indicazioni da seguire:

  • Tornare un giorno prima: Se è possibile, il primo consiglio è quello di tornare dal viaggio con uno-due giorni di anticipo rispetto al rientro al lavoro. Ciò aiuta a prepararsi psicologicamente al rientro al lavoro, alla routine casalinga e a svolgere quei compiti (ad es., lavatrici, pulizia casa, ecc.) che altrimenti dovreste svolgere la sera, al rientro dal lavoro e che comporta un ulteriore aumento di stress. L’ideale, sarebbe quello di fissare il ritorno al lavoro a metà settimana, così da fermarvi subito per il weekend. È un metodo efficace per riabituarsi in modo “meno traumatico” ai ritmi lavorativi e per effettuate un rientro graduale al lavoro. Se non lo avete fatto quest’anno, appuntatevelo come strategia per le prossime vacanze.
  • Utilizza un atteggiamento mentale positivo: Il pensiero negativo, insofferente verso il ritorno alla quotidianità è deleterio perché aumenta il senso di frustrazione e rappresenta un blocco per il nostro cervello al riabituarsi ai ritmi del lavoro. È fondamentale riuscire ad accettare a fine delle vacanze e, quando si ripensa al tempo passato, gioire di quanto vissuto, piuttosto che essere malinconici. In fondo è stato un bel momento e dobbiamo farne tesoro! 
  • Non fare tutto e subito: Ritornare al lavoro può essere un passaggio traumatico, ma per gestirlo al meglio puoi fare una cosa semplice: inizia gradualmente. Organizzate i vostri impegni, stilando una lista delle attività da svolgere nei primi giorni e quelle che possono essere posticipate in seguito. Ciò vi aiuterà a sentirvi meno sopraffatti e a stilare una lista di priorità, diminuendo il carico di stress.
  • Rilassati, ogni volta che puoi: Il rientro ala lavoro è spesso frenetico, per questo è importante sfruttare qualsiasi momento per rilassarsi, non appena possibile. Come, ad esempio, la pausa pranzo.  Cercate di evitare una pausa pranzo frettolosa e soprattutto, non rimanete davanti al computer. Utilizziamo lo stacco per far divagare la mente e concederci un momento di stacco. La pausa pranzo diventa, a maggior ragione, un momento rigenerante e che ci può ad affrontare a vivere al meglio il rientro al lavoro.
  • Dormire bene e niente tecnologia a letto: Il sonno è fondamentale per ricaricare le energie: dedichiamogli il giusto tempo, creando tutte le condizioni per migliorarlo. Non tenere in camera da letto né computer, né cellulare, né televisione, perché il cervello potrebbe smettere di associare quella stanza al momento del sonno, considerandola alla stregua di un “prolungamento” dell’ufficio.

E se lo stress continua?

Se hai provato a mettere in atto tutti questi consigli, ma lo stress non accenna a diminuire, è importante affrontare la questione in maniera più approfondita. Le cause potrebbero essere più radicate di quel che sembri, oppure ci potrebbero essere altri fattori che vanno ad influire negativamente. Per questo il mio consiglio è quello di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per poter comprendere meglio le cause dello stress ed affrontarlo in maniera più strutturata.